Edificata nella piazza principale di Negrar è nominata per la prima volta in un documento del 1067.
Di questa antica costruzione rimane solo il campanile romanico in tufo sul cui lato meridionale è situata la nota “carta lapidaria”. Scolpita nel 1166 in caratteri maiuscoli romani riporta una serie di contratti mediante i quali la pieve di Negrar riscatta un vecchio censo annuale dovuto al cittadino veronese Ribaldino.
L’attuale edificio fu costruito nel 1807 e al suo interno conserva un antico organo e alcune tele seicentesche e settecentesche.